Giovedì 21 aprile alle 11:00 BASTA ISOLAMENTO Tribunale di Cagliari

Posted: Aprile 18th, 2016 | Author: | Filed under: General, Iniziative, Prigioni e dintorni | Commenti disabilitati su Giovedì 21 aprile alle 11:00 BASTA ISOLAMENTO Tribunale di Cagliari

Giovedì 21 aprile alle 11:00 al Tribunale di Cagliari viene processato Davide, nostro compagno e amico.
In carcere dal 2010 per alcuni reati, da due anni e mezzo vive in regime di 14 bis. In seguito alle proteste dei detenuti del carcere di Buoncammino del 2013, Davide ed altri detenuti sono stati spostati in altre prigioni; lui è l’unico ad essere stato trasferito oltremare in seguito a quelle giornate di lotta. La prospettiva del regime carcerario è stata la solita: isolamento e punizione. Allontanare le persone dagli affetti e dalla solidarietà è la becera prassi delle autorità carcerarie.
Viene messo in “sorveglianza particolare” chi è ritenuto pericoloso per la sicurezza penitenziaria; come sempre il grado di pericolosità viene deciso in modo del tutto arbitrario dal direttore del carcere. Ribellarsi perché le celle e le docce sono in condizioni igieniche indecenti, perché i pacchi arrivano aperti e i vestiti stracciati, perché non vengono rispettati i diritti basilari dei detenuti, può comportare un sanzionamento in questo senso.
Da una lettera di un carcerato: “Il 14 bis consiste in almeno 6 mesi di isolamento iniziale, cella liscia, senza tv, senza fornelletto per scaldare le vivande, qualche capo di abbigliamento, la radio consentita e l’occorrente per la corrispondenza, 2 ore d’aria al giorno. Se riesci a scambiare qualche parola sporadicamente con qualcuno è perché è un vicino di cella, ma non si può avere contatti con altri, di solito non ti vengono toccati i colloqui e 4 o 2 telefonate al mese.”
Questo regime può essere prorogato, successivamente ai 6 mesi iniziali, di tre mesi in tre mesi. La ricattabilità è altissima, nessuno si azzarderebbe a lamentarsi di qualcosa sapendo quali potrebbero essere le ripercussioni. “Non importa se non ti fanno fare la doccia perché da 3 mesi non è funzionante, se non ti fanno telefonare per lo stesso motivo, se il barbiere non esiste e sei costretto a rasarti i capelli a zero, se l’aria l’aprono quando vogliono loro […]”.
Davide vive in questo modo da due anni e mezzo, proprio perché il suo cuore grande gli impedisce di stare zitto di fronte ai soprusi di cui è testimone nel carcere di Agrigento in cui è rinchiuso.
I colloqui con i genitori sono impossibili, vista la loro età e la lunghezza del viaggio, gli è permessa solo una telefonata alla settimana della durata di 10 minuti.
Non vede la compagna da molto tempo, i colloqui che lei richiede vengono in un primo momento accettati dall’amministrazione penitenziaria, ma poi rifiutati quando si presenta al carcere. Oltre al sopruso, la beffa.
Per questo vogliamo stare sotto al Tribunale di Cagliari il 21 aprile alle 11:00, per salutare il nostro amico e compagno, per mostrargli solidarietà, per fargli sentire che non è solo, anche se il potere lo vorrebbe isolato, prono e zitto.
La situazione di Davide è gemella di tante altre, storie che parlano di punizione, isolamento e annullamento dell’individuo. Come Davide sono tanti e tante coloro che non abbassano la testa e continuano a lottare, nonostante tutto.

Non dimentichiamo che il carcere è tortura di Stato. Lottiamo perché non ne restino che macerie.

Amici e compagni di Davide


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